Poeticus*

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Wednesday, August 30, 2006

La gravidanza dell’anima

Gravida, gravida..
gravida io sono
di un fardello
che non ho chiesto
d’indossare..

Gravida è la mia mente
ed il mio corpo
di un sibilo divino
che mi buca l’anima
come fossi un merletto..




Respiro un peso
che rallenta
i passi di ogni mio pensiero..
Dove mi porterà
non mi è concesso saperlo.

Poetessa scalza*

Bologna, 6 giugno 2005 (ES)


Il cuore della mia mamma

Cuore invecchiato
dai salti nel
vuoto
dei tuoi palpiti,
ruvido come
non mai,
ma solo per difenderti,
non più sudato e grondante..
sogni ancora
quegli appanni..
come se una spina
bastasse a riaccenderti
e a non ferirti,
come se il blu
del cielo e del mare
fossero ancora
i colori del tuo pennello..

Cuore triste,
quali forme
e contorni cerchi
per adagiarti,
quale ruscello
può cancellare
quel deserto
che ti regna
dentro.

Cuore di cristallo,
si è rotto il tuo
incantesimo,
ma i tuoi mille
cocci si cercano
come a voler montare
su quell’unica
enorme onda
che sale su
fino alla tua
anima..
per specchiarsi
in quel lago
incantato che
li ha sfumati
in svariate forme.

Cuore dimenticato
da chi ha scambiato
lo scorrer dei suoi anni
come un dispetto del tempo,
quando invece ogni giorno
ha riempito di gemme
ogni suo percorso
e ha regalato al suono
quel silenzio
custode e capace
di meravigliose sinfonie.

Cuore spoglio,
le tue lacrime
ti hanno reso nudo,
ma i tuoi abissi
mostrano qualcosa
che batte ancora
giù in fondo,
qualcosa che
ti promette
di poter bruciare,
ancora e per sempre..


Poetessa scalza*

Barcellona, 19/07/04



Elisir

L’immagine è protetta da copyright
Troneggia solitaria
tremenda aspirazione
dell’ergo,
traendo sogni e sorrisi
da suoni ermetici..
rovine estinte e ardite
care alle stelle..
respirando con amore
cavalcate inaccessibili.

Giuseppina Nicosia


Villasanta, 23 dicembre 2003

Anime senza volto

Come anime in volo
dentro attimi eterni..
smarrite i desideri
dentro i vostri piaceri.

Rimane la paura
di aver già vissuto..


il terrore di un ciclo
che non si spegne.

L’odore di un mare
che non si apre..

Una fiamma lontana
rinasce
da respiri confusi
e chiede di entrare
..ma sottovoce..

L’attimo è importante..
è ora.
Potrebbe non tornare.

E’ un’onda che s’infrange,
la sua danza è solitaria..
il suo molo è da ritrovare.

Non vuole più notti senza lune
e raggi senza un sole.

Ma la fiamma non avrà paura,
attorno a lei
è solo aria
che chiede di essere respirata.
Si muove piano e
non la spegne.

Dentro di lei
la sua luce
ha rubato
tutti i colori dell’anima
e i voli pindarici
del cuore.

Mauro & Giusy
Burningcrow e Poetessa scalza*