Poeticus*
Il blog dedicato a tutto ciò che di poetico esiste...
Tuesday, September 05, 2006
Friday, September 01, 2006
Wednesday, August 30, 2006
La gravidanza dell’anima
Gravida, gravida..
gravida io sono
di un fardello
che non ho chiesto
d’indossare..
Gravida è la mia mente
ed il mio corpo
di un sibilo divino
che mi buca l’anima
come fossi un merletto..
Respiro un peso
che rallenta
i passi di ogni mio pensiero..
Dove mi porterà
non mi è concesso saperlo.
Poetessa scalza*
Bologna, 6 giugno 2005 (ES)
gravida io sono
di un fardello
che non ho chiesto
d’indossare..
Gravida è la mia mente
ed il mio corpo
di un sibilo divino
che mi buca l’anima
come fossi un merletto..
Respiro un peso
che rallenta
i passi di ogni mio pensiero..
Dove mi porterà
non mi è concesso saperlo.
Poetessa scalza*
Bologna, 6 giugno 2005 (ES)
Il cuore della mia mamma
Cuore invecchiato
dai salti nel
vuoto
dei tuoi palpiti,
ruvido come
non mai,
ma solo per difenderti,
non più sudato e grondante..
sogni ancora
quegli appanni..
come se una spina
bastasse a riaccenderti
e a non ferirti,
come se il blu
del cielo e del mare
fossero ancora
i colori del tuo pennello..
Cuore triste,
quali forme
e contorni cerchi
per adagiarti,
quale ruscello
può cancellare
quel deserto
che ti regna
dentro.
Cuore di cristallo,
si è rotto il tuo
incantesimo,
ma i tuoi mille
cocci si cercano
come a voler montare
su quell’unica
enorme onda
che sale su
fino alla tua
anima..
per specchiarsi
in quel lago
incantato che
li ha sfumati
in svariate forme.
Cuore dimenticato
da chi ha scambiato
lo scorrer dei suoi anni
come un dispetto del tempo,
quando invece ogni giorno
ha riempito di gemme
ogni suo percorso
e ha regalato al suono
quel silenzio
custode e capace
di meravigliose sinfonie.
Cuore spoglio,
le tue lacrime
ti hanno reso nudo,
ma i tuoi abissi
mostrano qualcosa
che batte ancora
giù in fondo,
qualcosa che
ti promette
di poter bruciare,
ancora e per sempre..
Poetessa scalza*
Barcellona, 19/07/04
dai salti nel
vuoto
dei tuoi palpiti,
ruvido come
non mai,
ma solo per difenderti,
non più sudato e grondante..
sogni ancora
quegli appanni..
come se una spina
bastasse a riaccenderti
e a non ferirti,
come se il blu
del cielo e del mare
fossero ancora
i colori del tuo pennello..
Cuore triste,
quali forme
e contorni cerchi
per adagiarti,
quale ruscello
può cancellare
quel deserto
che ti regna
dentro.
Cuore di cristallo,
si è rotto il tuo
incantesimo,
ma i tuoi mille
cocci si cercano
come a voler montare
su quell’unica
enorme onda
che sale su
fino alla tua
anima..
per specchiarsi
in quel lago
incantato che
li ha sfumati
in svariate forme.
Cuore dimenticato
da chi ha scambiato
lo scorrer dei suoi anni
come un dispetto del tempo,
quando invece ogni giorno
ha riempito di gemme
ogni suo percorso
e ha regalato al suono
quel silenzio
custode e capace
di meravigliose sinfonie.
Cuore spoglio,
le tue lacrime
ti hanno reso nudo,
ma i tuoi abissi
mostrano qualcosa
che batte ancora
giù in fondo,
qualcosa che
ti promette
di poter bruciare,
ancora e per sempre..
Poetessa scalza*
Barcellona, 19/07/04
Elisir
L’immagine è protetta da copyright
Troneggia solitaria
tremenda aspirazione
dell’ergo,
traendo sogni e sorrisi
da suoni ermetici..
rovine estinte e ardite
care alle stelle..
respirando con amore
cavalcate inaccessibili.
Giuseppina Nicosia
Villasanta, 23 dicembre 2003
Troneggia solitaria
tremenda aspirazione
dell’ergo,
traendo sogni e sorrisi
da suoni ermetici..
rovine estinte e ardite
care alle stelle..
respirando con amore
cavalcate inaccessibili.
Giuseppina Nicosia
Villasanta, 23 dicembre 2003
Anime senza volto
Come anime in volo
dentro attimi eterni..
smarrite i desideri
dentro i vostri piaceri.
Rimane la paura
di aver già vissuto..
il terrore di un ciclo
che non si spegne.
L’odore di un mare
che non si apre..
Una fiamma lontana
rinasce
da respiri confusi
e chiede di entrare
..ma sottovoce..
L’attimo è importante..
è ora.
Potrebbe non tornare.
E’ un’onda che s’infrange,
la sua danza è solitaria..
il suo molo è da ritrovare.
Non vuole più notti senza lune
e raggi senza un sole.
Ma la fiamma non avrà paura,
attorno a lei
è solo aria
che chiede di essere respirata.
Si muove piano e
non la spegne.
Dentro di lei
la sua luce
ha rubato
tutti i colori dell’anima
e i voli pindarici
del cuore.
Mauro & Giusy
Burningcrow e Poetessa scalza*
dentro attimi eterni..
smarrite i desideri
dentro i vostri piaceri.
Rimane la paura
di aver già vissuto..
il terrore di un ciclo
che non si spegne.
L’odore di un mare
che non si apre..
Una fiamma lontana
rinasce
da respiri confusi
e chiede di entrare
..ma sottovoce..
L’attimo è importante..
è ora.
Potrebbe non tornare.
E’ un’onda che s’infrange,
la sua danza è solitaria..
il suo molo è da ritrovare.
Non vuole più notti senza lune
e raggi senza un sole.
Ma la fiamma non avrà paura,
attorno a lei
è solo aria
che chiede di essere respirata.
Si muove piano e
non la spegne.
Dentro di lei
la sua luce
ha rubato
tutti i colori dell’anima
e i voli pindarici
del cuore.
Mauro & Giusy
Burningcrow e Poetessa scalza*
Friday, April 07, 2006
Monday, April 03, 2006
Donna dalle mani d'Angelo
Donna
dalle mani alate..
Donna
dalla schiena sofferente
che ferma
il tuo respiro
al limite..
dalle mani alate..
Donna
dalla schiena sofferente
che ferma
il tuo respiro
al limite..
Donna
che scruti
passaggi interrotti
e ti filtri
in essi..
Donna
dalla voce
morbida..
copri la tua
schiena,
ma non
i tuoi occhi..
Le tue ali
sono ancora
così mortali
per seguire
l'ultimo alito
in te
chissà dove
nascosto..
Le tue mani
hanno colorato
i miei pensieri
e dipinto quadri..
Le tue mani
hanno raccontato
le loro danze
a stoffe, pizzi
e mantelli..
Donna
dal volto stanco..
non mostrarmelo,
se non vuoi..
ma non
lasciarmi
da sola
con le tue
ali.
Poetessa scalza*
(dedicato alla mia nonnina, un'artista eccezionale, che in questo momento sta in ospedale..)
Thursday, March 30, 2006
La fame del tempo
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Come una musica
che picchietta
i pensieri..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Lancette agitate
che tempo
inseguite?
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Lancette
come zampilli
di una morte
annunciata,
una volta
ogni sessanta
vi trafiggete..
e il minuto
con scatto
incessante
mi togliete..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Dentro il mio spazio
i respiri scovate
e come corvi
mi segnate a beccate
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Come uno sguardo
senza orizzonte
a me vi mostrate
e gli spigoli
delle mie resistenze
in voi deglutite..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Poetessa scalza*
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Come una musica
che picchietta
i pensieri..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Lancette agitate
che tempo
inseguite?
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Lancette
come zampilli
di una morte
annunciata,
una volta
ogni sessanta
vi trafiggete..
e il minuto
con scatto
incessante
mi togliete..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Dentro il mio spazio
i respiri scovate
e come corvi
mi segnate a beccate
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Come uno sguardo
senza orizzonte
a me vi mostrate
e gli spigoli
delle mie resistenze
in voi deglutite..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Tic.. tac..
Poetessa scalza*
Battito bianco
Vuoto..
Bianco..
Non guardo..
ma intorno
c'è tutto
come sempre,
come l'attimo
che ho appena
lasciato.
Ora..
una linea sottile
.. troppo
per capire..
dove sono..
Lì, un colore
che si riempie
piano..
Si veste
per me..
.. fino a ..
traboccare..
Oscilla
il mio istinto.
Di lui
mi sporco
o mi dipingo?
Ed ecco
che mi stringe
a lui..
mi aggrappo
.. solo un punto ...
voglio tornare bianca
ma lui mi stampa..
io sono un suo marchio.
Altre lettere
incastrate
nel suo puzzle..
Mi spargo
mi perdo
oscillo..
senza tempo
e senza
un punto
da toccare..
no!!
Eccolo,
ma si allontana..
Scompare.
Mi cancello
Vuoto
bianco
guardo..
c'è tutto
come sempre,
ma non come
l'attimo
che ho appena
lasciato.
Poetessa scalza*
Bianco..
Non guardo..
ma intorno
c'è tutto
come sempre,
come l'attimo
che ho appena
lasciato.
Ora..
una linea sottile
.. troppo
per capire..
dove sono..
Lì, un colore
che si riempie
piano..
Si veste
per me..
.. fino a ..
traboccare..
Oscilla
il mio istinto.
Di lui
mi sporco
o mi dipingo?
Ed ecco
che mi stringe
a lui..
mi aggrappo
.. solo un punto ...
voglio tornare bianca
ma lui mi stampa..
io sono un suo marchio.
Altre lettere
incastrate
nel suo puzzle..
Mi spargo
mi perdo
oscillo..
senza tempo
e senza
un punto
da toccare..
no!!
Eccolo,
ma si allontana..
Scompare.
Mi cancello
Vuoto
bianco
guardo..
c'è tutto
come sempre,
ma non come
l'attimo
che ho appena
lasciato.
Poetessa scalza*
Chi è la Poetessa scalza*....
Giusy Nicosia, alias Poetessa scalza*, nella sua essenza è solo una poetessa.. Dalla tenera età di 7 anni ha cominciato a comporre poesie e da allora non si è mai fermata.
"Le prime due poesie non potrò mai dimenticarle. Quando ero piccola adoravo il personaggio televisivo di Sbirulino (parliamo della prima metà degli anni '80) e fu proprio a lui che dedicai le mie prime due poesie. Quando tornerò in puglia proverò a cercare la mia vecchia agenda dove le avevo scritte.. e se dovessi trovarle le riporterò qui..."
Le piacerebbe raccogliere tutti i suoi scritti (poesie, racconti) dispersi tra fogli, agende, quaderni.. un'infinità...
Le poesie che troverete qui sono quelle che "nascono senza carta", poichè l'unico posto dove prendono vita con "parole ferme e poggiate" è solo su questo blog.
Giusy nella vita di tutti i giorni è redattrice in un quotidiano nazionale. Ha lavorato in televisione e in radio conducendo trasmissioni. Oltre ad essere speaker giornalistica ha studiato anche doppiaggio (lavoro meraviglioso!!!).
E' inoltre un'attrice di teatro e un giorno non molto lontano vorrebbe scrivere un libro (magari il primo di una lunga serie) e girare un film.. (pretende poco dalla vita, come detto nella prima parte).
Tutto questo vorrebbe condirlo con le spezie della poesia e il sale che la vita le sta regalando. Il blog nasce così.. come un bambino che, dopo esser nato senza averlo chiesto, ha bisogno di sfamarsi e crescere..
Non mento,
perchè davvero mi mordo l'anima...
un dolore che volentieri rammento
poichè solo allora
mi ritrovo
e il mio pensiero
ingoio..
Poetessa scalza*
"Le prime due poesie non potrò mai dimenticarle. Quando ero piccola adoravo il personaggio televisivo di Sbirulino (parliamo della prima metà degli anni '80) e fu proprio a lui che dedicai le mie prime due poesie. Quando tornerò in puglia proverò a cercare la mia vecchia agenda dove le avevo scritte.. e se dovessi trovarle le riporterò qui..."
Le piacerebbe raccogliere tutti i suoi scritti (poesie, racconti) dispersi tra fogli, agende, quaderni.. un'infinità...
Le poesie che troverete qui sono quelle che "nascono senza carta", poichè l'unico posto dove prendono vita con "parole ferme e poggiate" è solo su questo blog.
Giusy nella vita di tutti i giorni è redattrice in un quotidiano nazionale. Ha lavorato in televisione e in radio conducendo trasmissioni. Oltre ad essere speaker giornalistica ha studiato anche doppiaggio (lavoro meraviglioso!!!).
E' inoltre un'attrice di teatro e un giorno non molto lontano vorrebbe scrivere un libro (magari il primo di una lunga serie) e girare un film.. (pretende poco dalla vita, come detto nella prima parte).
Tutto questo vorrebbe condirlo con le spezie della poesia e il sale che la vita le sta regalando. Il blog nasce così.. come un bambino che, dopo esser nato senza averlo chiesto, ha bisogno di sfamarsi e crescere..
Non mento,
perchè davvero mi mordo l'anima...
un dolore che volentieri rammento
poichè solo allora
mi ritrovo
e il mio pensiero
ingoio..
Poetessa scalza*